Data / Ora
12/05/2019
7:00 pm - 11:00 pm
Concerto aperitivo per conoscere, ri-conoscere, immergersi ed assaporare suoni e vibrazioni de L’Océan.
Cosa raccontano di noi:
“Niente è normale e tutto è possibile”
La peculiare esperienza de L’Océan, il laboratorio di sperimentazione ritmica e sonora della Cooperativa Sociale GP2 Servizi
Si potrebbe raccontare questa storia partendo da luoghi comuni sulla disabilità e su coloro che lavorano ogni giorno per far vivere esperienze nuove a soggetti con diversi gradi di difficoltà.
Eppure, ne L’Océan, c’è qualcosa di più: un vero e proprio spostamento del punto di vista, che ribalta le aspettative e il nostro sguardo verso ciò che c’è di fronte. Si passa dal focalizzarsi su ciò che una persona non sa fare alla (ri)scoperta di ciò che invece è in grado di realizzare. “Basta decentrarsi un attimo dal punto di vista univoco sulla realtà e realizzare che niente è normale e che tutto è possibile” racconta con entusiasmo Luca Amorosi, uno degli educatori del progetto.
Allora addentriamoci in questa storia e cerchiamo di capire cosa la rende tanto speciale: siamo nel 2006 e, all’interno della Cooperativa Sociale GP2 Servizi (www.gp2servizi.it), nasce L’Océan: un laboratorio di sperimentazione ritmica e sonora. L’esperienza della Cooperativa, che opera da più di vent’anni nella formazione di persone con disabilità del territorio del Rhodense, e l’estro fantasioso dei suoi operatori conducono a ciò che sarà il valore aggiunto a questo progetto: un lavoro interdisciplinare fra le attività presenti all’interno dei due centri socio educativi gestiti dall’ente.
Per capirci: non viene dato in mano uno strumento alle persone e viene chiesto loro di esibirsi. Si punta a qualcosa di più grande: i promessi musicisti sono chiamati a realizzare direttamente i congegni che poi dovranno suonare. Il laboratorio musicale inizia infatti una collaborazione con un altro gruppo creativo-artigianale, mirato all’ideazione, alla progettazione e alla costruzione di macchine sonore. Una partnership, tra l’altro, capace di unire l’impronta sociale a quella ambientale: i nuovi strumenti sono infatti realizzati con materiali industriali di scarto.
Passa il tempo e il progetto produce tanto lavoro all’interno dei laboratori, ma non solo, perché il gruppo cresce insieme alla sua musica: “Abbiamo iniziato a fare davvero tanti concerti, già prima della produzione di “Primio” (https://bandcamp.com/locean), il nostro album del 2015: il primo lavoro in studio del collettivo, registrato da Paul Beauchamp e prodotto da Fabrizio Modonese Palumbo – spiega l’educatore Luca Valisi – l’album è stato realizzato anche grazie al crowdfunding e per noi questo rappresenta una soddisfazione doppia. Significa che altre persone hanno creduto nel nostro progetto e hanno voluto aiutarci a realizzarlo”.
La musica de L’Océan inizia a farsi conoscere, grazie a Festival di rilievo in Italia, come la rassegna torinese ‘Il sacro attraverso l’ordinario’, e all’estero: “Abbiamo suonato in Spagna, Francia e in Svizzera, ad esempio durante l’ ‘Antigel Festival’ di Ginevra: una grande emozione, per i ragazzi, ma anche per noi operatori, che continuiamo a stupirci delle reazioni che la nostra musica suscita nelle persone. Ci hanno infatti invitato a tornare a suonare a Marsiglia, sottolineandoci come il nostro progetto sia unico nel suo genere. Questo ci spinge a continuare a comporre musica e creare strumenti: non abbiamo certo intenzione di smettere” assicurano i due educatori con un sorriso.
Eccola, quindi, la storia de L’Océan: un luogo che ci piace definire un po’ magico, dove l’arte è intesa come un processo creativo collettivo e democratico, capace di regalare a tutti gli attori il ruolo di protagonista.